Calogero Marrone nacque a Favara, in provincia di Agrigento, il 12 maggio 1889, secondo di dieci figli di una famiglia della media borghesia siciliana.
Fu un Antifascista della prima ora e subì il carcere per il rifiuto di iscriversi al Partito Fascista. Scontata la pena, nel 1931 emigrò in Lombardia con la moglie e i quattro figli, dopo aver vinto un concorso per applicato comunale a Varese, diventando poi capo dell’Ufficio Anagrafe, grazie alle sue elevate capacità professionali e alla sua dedizione al servizio pubblico.
Il 25 luglio 1943, alla caduta del fascismo, Marrone apparve in pubblico col giornalista Tenaglia, prendendo la parola dal Palazzo dei Fasci e delle Corporazioni in piazza Monte Grappa. Tra la folla vi erano cittadini giunti in centro città dai quartieri operai di Valle Olona, Belforte e Masnago, per reclamare l’unità del Paese, liberato dall’oppressione fascista.
Si legò al Partito d’Azione di Camillo Lucchina, futuro presidente del CLN (Comitato Liberazione Nazionale) di Varese e Alfredo Brusa Pasqué, patriota ed organizzatore delle fughe in Svizzera di ebrei, renitenti alla leva della RSI, politici ricercati dalle polizie di Mussolini.
Marrone era collegato anche alla cellula cattolica dell’ingegner Andrea Pedoia e alla rete di soccorso antifascista OSCAR, di don Natale Motta e don Franco Rimoldi.
Con Antonio De Bortoli, artigiano mobiliere, Marrone organizzò trasporto di armi e di derrate alimentari al gruppo partigiano Gruppo Militare Cinque Giornate Monte di San Martino del colonnello Carlo Croce (antifascisti, soldati italiani e giovani fuggiti alla leva nell’esercito repubblichino), formatosi dopo l’8 settembre 1943, gruppo di cui venne riconosciuto “partigiano effettivo” dalla apposita Commissione.
Nel suo ruolo di capo dell’Ufficio Anagrafe, Calogero Marrone si prodigò per rilasciare falsi documenti di identità a ebrei e antifascisti, che in quel periodo cercavano di attraversare il confine svizzero, permettendo loro di salvarsi.
Tradito e sospeso dal servizio rifiutò di nascondersi, per evitare ritorsioni alla famiglia. Il 7 gennaio 1944 fu arrestato, rinchiuso nel carcere di Varese, e torturato, ma nonostante questo non coinvolse mai altre persone.
Trasferito da un carcere all’altro, dopo una sosta nel lager di Bolzano-Gries, venne internato nel campo di sterminio nazista di Dachau, dove morì il 15 febbraio 1945.
Con un atto del 20 marzo 1946 Enrico Bonfanti, primo sindaco alla Liberazione, attestò che Calogero Marrone era stato: “Antifascista, patriota, collaboratore nella lotta clandestina contro il tedesco invasore”.
Nel 1994 è stata apposta una lapide davanti all’Ufficio Anagrafe del Comune di Varese, che lo ricorda davanti al suo posto di lavoro.
Nel gennaio 2003, nella Giornata della Memoria, tre querce sono state messe a dimora nel Parco di Monte Po a Catania. Gli alberi sono stati dedicati, oltre che a Calogero Marrone, anche a Giorgio Perlasca e a Giovanni Palatucci, riconosciuti Giusti tra le Nazioni.
Il 19 febbraio 2005, a Biumo Inferiore, vicino a Varese, è stata inaugurata una piazzetta a suo nome.
La sua storia è stata raccontata dai giornalisti Franco Giannantoni e Ibio Paolucci nel libro Un eroe dimenticato, uscito nel 2002 per le Edizioni Arterigere di Varese.
Nel 2013 la Commissione dei Giusti di Yad Vashem ha assegnato a Calogero Marrone il titolo di “Giusto tra le nazioni”, per aver salvato tante vite dai destini atroci loro riservati dai nazifascisti. Raggiungere la Svizzera era il sogno e la speranza degli antifascisti e degli ebrei provenienti da ogni parte del nord-Italia, perseguitati dal nazifascismo. Calogero Marrone dal suo posto di lavoro riuscì a salvarne molti, fornendo loro documenti per il passaggio in Svizzera.
Mauro Campiotti è nato il 28 giugno 1954 a Varese.
Si è laureato in Lettere Moderne, con indirizzo artistico, presso l’Università Statale di Milano discutendo una tesi inerente la percezione dell’immagine.
Ha iniziato la sua carriera con esperienze nell’ambito del teatro di prosa come aiuto regista e regista.
Per tre anni ha alternato all’impegno teatrale il lavoro radiofonico presso la sede RAI di Milano, in veste di autore e conduttore di programmi radiofonici, tra i quali Italia continente verde e La Regione illuminata.
Ha sceneggiato e realizzato documentari e audiovisivi industriali e pubblicitari, didattici e di formazione per BTicino, RAS Assicurazione, C.C.I.A.A Milano, C.C.I.A.A. Varese, CGIL Lombardia, Studio Festi, Regione Lombardia Arpa, e per il Comune di Varese.
A Roma ha collaborato con Leone film, e partecipato alla realizzazione dello sceneggiato tv Quo Vadis, prodotto da Rai Uno con la regia di Franco Rossi.
Tornato in Rai a Milano è stato aiuto regista di Salvatore Nocita, ed ha seguito tutte le fasi per la realizzazione dello sceneggiato tv I promessi sposi, prodotto da Rai Uno.
È titolare e direttore artistico dello Studio Mauca, che si occupa di riprese e post produzione digitale broadcast, e amministratore della Mauca film srl, con la quale si occupa della stesura di sceneggiature cinematografiche, script televisivi, progetti multimediali, direzione artistica di documentari d’arte e di fiction.
Si è specializzato in ripresa e post produzione digitale e HD, realizzando documentari in Siberia, Argentina e Brasile.
Nel 2011 ha realizzato come sceneggiatore e regista il lungometraggio cinematografico Il cantico di Maddalena.
Facendo uso della narrazione filmica, libera e indipendente, si intende realizzare un prodotto cinematografico di alto profilo culturale, per evidenziare i valori di giustizia, libertà, sacrificio e senso civico espressi dalla vita e dall’operato di Calogero Marrone, un eroe, umile e vero, che non può essere dimenticato.
Il soggetto è tratto dall’opera di Alberto Guarneri Cirami, l’atto unico Getsemani.
Il lungometraggio avrà una durata di circa 90 minuti, sarà realizzato con tecnologia digitale, commentato da musica originale, e appositamente composta, con ambientazioni live, con fotografia e recitazione intensa, affidata ad artisti di comprovata esperienza e capacità.
Le riprese si svolgeranno in prevalenza in Lombardia, a Varese città e dintorni, e in Sicilia, a Favara e in provincia di Agrigento, sotto la consulenza storica del Prof. Enzo Laforgia.
Il film sarà realizzato dalla Mauca Film, in collaborazione con Enti e privati, per la regia di Mauro Campiotti, affiancato da Ettore Imparato, regista, sceneggiatore e autore teatrale varesino.
La colonna sonora verrà composta da Marco Marcuzzi, pianista trevigiano ma varesino d’adozione, che ha già composto le musiche di svariati film.
La scenografia sarà curata da Francesca Romano. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, vanta importanti collaborazioni in Rai e in Mediaset e in passato ha già lavorato con Mauro Campiotti.
Il direttore della fotografia sarà Alberto Livraghi. Mentre gli effetti speciali del film verranno affidati a Guido Bedont.
La diffusione e distribuzione nazionale si avvarrà inizialmente delle sale cinematografiche per favorire il mondo scolastico.